I ragazzi escono dal Serafico e ci insegnano che non esiste la diversità
Il mondo esterno spalanca le porte ai ragazzi del Serafico. E loro ci insegnano ad accettare l’altro senza le barriere della disabilità. Nonostante le limitazioni imposte dalla pandemia e nel rispetto di rigidi protocolli di sicurezza, gli ospiti del nostro Istituto stanno svolgendo tutta una serie di attività legate all’ortoterapia in alcune realtà del territorio umbro. E così, dopo la vendemmia all’azienda Saio di Assisi, per fine ottobre sono già in programma la raccolta delle castagne e un pranzo al ristorante.
“Portare i nostri ragazzi fuori dal Serafico – spiega Michele Tufo, educatore specializzato in ortoterapia – è essenziale per la loro socializzazione perché si integrano con il mondo esterno che non è più qualcosa di distaccato e lontano”.
E tutto quello che si trova fuori è molto apprezzato dai ragazzi anche perché quelli con capacità cognitive più elevate si rendono conto che ciò che si immaginano esiste realmente e può essere vissuto attraverso le esperienze.
“Tutte le realtà che abbiamo contattato ci hanno sempre accolto senza alcun pregiudizio – continua Michele – Non esiste un diverso, ma c’è una accettazione reciproca e i primi a darci l’esempio sono proprio i nostri ragazzi”.