Giorgio dipinge da solo grazie a Sandra e Stefania
Gli occhi di Giorgio brillano di gioia. Perché sa di aver raggiunto un risultato straordinario grazie alle competenze, alla pazienza e all’amore di Sandra e Stefania. Sconfiggere la resistenza della gravità per dare la possibilità a Giorgio e a tanti altri ragazzi di usare il proprio corpo per creare ed esprimersi, è stato l’obiettivo con il quale la terapista occupazionale Sandra Cicuttin e l’educatrice Stefania Moretti hanno applicato una tecnologia in dotazione al Serafico che ora permette a Giorgio di dipingere durante il laboratorio di ceramica. Giorgio, a causa della distonia e di movimenti non controllati influenzati anche dallo stato d’animo, non riusciva a lavorare in autonomia. Da qui la necessità per Sandra e Stefania di trovare una strategia che desse la possibilità al ragazzo di avere un sostegno e, con il loro aiuto, di trovare un equilibrio per permettere al suo braccio di partecipare attivamente al laboratorio. “Abbiamo ragionato a lungo per capire cosa fare – spiega la terapista occupazionale Sandra – fino a quando ci siamo rese conto che la soluzione migliore sarebbe stata quella del sospensore che in un unico strumento ci permette di eliminare il peso della gravità e di fornire un punto di appoggio per facilitare i suoi movimenti”. Applicato sul lato destro di Giorgio, ha per prima cosa stabilizzato gli spasmi permettendogli di fare attività al tornio e di pittura. “Ovviamente c’è voluto del tempo per abituarlo ma la collaborazione è alla base dell’approccio riabilitativo in ambito occupazionale e noi partiamo da un concetto chiaro: mettere l’ambiente a disposizione di Giorgio così come di ogni altro ragazzo del Serafico”. Tutto inizia dal capire cosa ogni bambino può fare, quali sono i suoi punti di forza e di debolezza. A quel punto l’ambiente viene adattato alle capacità di ognuno cercando il modo di rendere possibile “il fare” nonostante i limiti e le malattie.
Autonomia, arte, occupazione e tecnologia sono diventati così i cardini di un progetto unico che dà la possibilità a Giorgio di creare con le proprie mani. “Grazie al sospensore elettronico che regola l’altezza del braccio più il tutore per il polso che aiuta a mantenere l’estensione della mano e una barra a T che mantiene la giusta angolazione della mano stessa, siamo riusciti a dare a Giorgio la possibilità di creare e di esprimersi”. E’ bastato poi applicare del feltro biadesivo sul supporto a T del pennello e sul tutore per la mano per fare in modo che Giorgio potesse dipingere da solo. Autonomia, che inizia con la scelta dei colori o delle forme insieme a Stefania per poi continuare con la creazione vera e propria degli oggetti. “Non dobbiamo pensare che si tratti di processi facili e veloci – aggiunge ancora Sandra – perché la fase più difficile per i nostri bambini così come per i ragazzi più grandi è la prima: quella dell’approccio e dell’accettazione dell’ausilio. Accettare le novità non è scontato o automatico e ogni volta che, rispettando i loro tempi, arrivano a usare un nuovo strumento, significa che hanno fatto una grande conquista”.